SATTA: Non c’è limite al peggio, ancora una volta assistiamo all’incapacità totale di questa Giunta regionale. Questa volta però verrebbe da dire che col fuoco non si scherza, mentre qualcuno sta palesemente sfidando la sorte.

AOB San Michele (fonte: https://www.aobrotzu.it)
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Nonostante in Sardegna abbiamo conosciuto più volte l’inferno del fuoco, nonostante le previsioni meteo con sempre maggiore puntualità ci avvertano delle ondate di calore estive, nonostante negli anni scorsi e anche di recente, abbiamo visto bruciare decine e decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea, ad oggi ancora non è stato adottato il Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi per il triennio 2023-2025.

A qualcuno potrà sembrare anacronistico ma se ci si ferma un attimo a ragionare, solo due anni fa, nel Montiferru, in pochi giorni sono andati distrutti circa 10.000 ettari di territorio.

Ai sensi della legge n. 353/2000 “Legge quadro in materia di incendi boschivi” è previsto che la Regione debba adottare i Piani con una validità triennale e annualmente provvedere all’aggiornamento e all’adozione delle Prescrizioni regionali antincendio. L’ultimo Piano vigente valeva per il triennio 2020-2022 e ad oggi non è stato ancora adottato quello successivo, salvo approvare l’aggiornamento delle nuove Prescrizioni per il 2023, con una Delibera di Giunta risalente allo scorso 4 maggio, nelle more dell’approvazione del nuovo Piano 2023-2025.

Nella Delibera di Giunta si legge che l’Assessore all’ambiente evidenziata la necessità di procedere con urgenza all’approvazione dello stralcio relativo alle Prescrizioni regionali antincendio per il 2023, appunto a causa della mancata adozione del Piano antincendio per il triennio 2023-2025, al fine di darne immediata attuazione e informazione ai cittadini. Sembra un gioco di parole ma la realtà è un’altra infatti, l’articolo 3 della norma citata, prevede espressamente che prima venga adottato un Piano e nell’ambito di questo vengano individuate le prescrizioni che vanno aggiornate annualmente. Il Piano ha lo scopo di definire le procedure di emergenza, le attività di monitoraggio del territorio e di assistenza alla popolazione e ha, inoltre, lo scopo fondamentale di disporre, secondo uno schema coordinato, il complesso delle attività operative per un armonizzato e sinergico intervento di prevenzione e soccorso in emergenza. Come è possibile leggere anche nelle Delibere adottate dalla Giunta negli anni scorsi, il Piano regionale costituisce un documento di riferimento per l’intero Sistema regionale di protezione civile per le attività finalizzate a garantire la sicurezza del territorio e la prevenzione e la gestione del rischio.

A dare l’allarme sono stati i Progressisti attraverso un’ interrogazione urgente, a prima firma dell’On. Gian Franco Satta, rivolta alla Presidenza e all’Assessore regionale dell’Ambiente con la quale chiedono di chiarire le ragioni di questo ritardo e soprattutto se non ritengano necessario e fondamentale provvedere immediatamente a sopperire a questa carenza.

Non c’è limite al peggio” dichiara l’on. Gian Franco Satta, “ancora una volta assistiamo all’incapacità totale di questa Giunta regionale. Questa volta però verrebbe da dire che col fuoco non si scherza, mentre qualcuno sta palesemente sfidando la sorte. L’inversione nell’approvazione degli atti non è affatto banale, per fare un esempio pratico, sarebbe come comprare il quadro senza badare alla cornice. Le Prescrizioni antincendio sono importantissime e per questo vanno aggiornate annualmente ma a loro volta si inseriscono nell’ambito dell’organizzazione dettata dal Piano triennale, cosa che quest’anno non è avvenuta. Il Piano è lo strumento fondamentale per l’organizzazione e la definizione delle procedure di prevenzione ma soprattutto di emergenza ed è la guida che segna la strada a tutte le attività connesse alla lotta contro gli incendi, sia nelle attività ordinarie, appunto di prevenzione, ma soprattutto nel coordinamento di quelle necessarie ad affrontare le situazioni di rischio ed emergenza. Mi chiedo come si possa affrontare un tema così importante per la Sardegna, con questa superficialità. Il mostruoso sistema dell’Amministrazione regionale introdotto con la legge poltronificio da parte di questa maggioranza ancora una volta mostra la sua fragilità. Ad oggi, di fatto, ha paralizzato l’intera Regione con ben otto direzioni generali vacanti, compresa quella della Protezione civile. Che sia questo il motivo del ritardo? Nel frattempo, interi territori in tutta la Sardegna scontano l’assenza totale di vigilanza operata, ad esempio, dai servizi di vedetta che oggi sono praticamente scomparsi in molte località su tutto il territorio regionale. Mi auguro che si intervenga al più presto prima che queste azioni scellerate ci conducano per l’ennesima volta a contare i danni, se non peggio”.

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