Si svolto ieri sera il secondo appuntamento di  “Giù le mani dalla nostra città“, il ciclo di iniziative pubbliche organizzato dal Partito Progressista a Cagliari.

È stata l’occasione per riprendere il filo sui temi affrontati nel corso del primo appuntamento e aggiornare i partecipanti sui recenti avvenimenti politici che hanno riguardato la Regione e la città di Cagliari.

Hanno partecipato alla discussione, coordinata dal capogruppo in Consiglio Regionale Francesco Agus, esponenti politici, rappresentanti dei sindacati, del mondo della sanità, del sociale, delle professioni e dei comitati di quartiere. E’ unanime il giudizio negativo dei cagliaritani sulla gestione della Regione e della città.

La pace di Villa Devoto  è stata un affronto ai cittadini “ – così Agus nella sua introduzione in riferimento all’accordo che ha consentito al centrodestra di superare, per ora, la crisi di governo   – “Non è accettabile che su un tema di questa portata la discussione avvenga nelle segrete stanze, senza alcuna trasparenza e senza il coinvolgimento della cittadinanza che nelle teste di chi governa deve essere informata solo a cose fatte. Negli scorsi giorni il Presidente della Regione è stato costretto a un’inversione a U sull’ampliamento del Brotzu e sullo stadio. Non ha però chiarito i tanti punti oscuri della vicenda. Continuiamo a pretendere che la discussione avvenga in Consiglio regionale, alla luce del sole”.

Quali siano gli aspetti da chiarire è stato al centro degli interventi del Presidente del Partito progressista, Massimo Zedda e della Deputata Francesca Ghirra. Sui nuovi ospedali e sul futuro dello stadio ancora oggi niente è stato risolto, nessun atto ufficiale ha corretto le decisioni prese in solitudine dal Presidente Solinas perché nella coalizione al governo della Regione e della città di Cagliari è in corso uno scontro tutto incentrato sulla gestione del potere e sulla scelta di chi dovrà guidare il centrodestra alle  prossime competizioni elettorali. La faida in corso tra un sindaco e un presidente della Regione espressione della stessa coalizione, finirà con i cittadini unici sconfitti in un conflitto che non li riguardava. Un’azione cinica e distruttiva che in questo finale di legislatura sta letteralmente paralizzando l’attività dell’amministrazione regionale”.

Il riferimento è all’ultimo effetto di questo conflitto che ha portato alla paralisi dell’Amministrazione regionale oggi priva del Segretario Generale e di un terzo dei direttori generali alla guida degli Assessorati regionali. “Il caos di oggi – chiudono i Progressistiè figlio della legge poltronificio nata per soddisfare l’avidità di potere del Presidente della Regione e dal totale disinteresse sulla cosa pubblica mostrato in questi anni dai governi del centrodestra: è dal 2019 che la Giunta elude le norme sul corretto funzionamento della Regione commissariando gran parte degli enti regionali e promuovendo la precarizzazione della dirigenza regionale. Un’azione che ha paralizzato ogni azione e bloccato la spesa: lo scorso anno si è chiuso con un avanzo di cassa vicino ai tre miliardi. Un dato abnorme che fotografa la totale incapacità di chi è al governo dell’isola”.

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