A tutela degli operatori del settore servono chiarezza e certezza del diritto, non norme confuse e tentativi al buio

È in corso sull’urbanistica l’ennesimo fallimento conclamato della Giunta regionale. Il risultato è, ancora una volta, il blocco delle attività per diverse categorie del settore, la totale confusione dettata da un approccio alle norme sempre basato sul particolare di basso profilo e mai orientato alla crescita generale e organica.

Lo chiediamo da tempo, insieme agli ordini professionali: servono chiarezza e certezza del diritto. Ricordiamo anche i grandi annunci dell’assessore Sanna, ormai un anno fa: “Entro 45 giorni sarò in grado di sottoporre alla maggioranza il testo unico sull’urbanistica, un lavoro mai fatto di riordino delle leggi”. Di vero c’era solo che il lavoro non è mai stato fatto, ancora oggi. Quello che prosegue, invece, è il metodo Solinas-Sanna: proposte di legge farcite di norme intruse, da discutere in breve tempo con la scusa della necessità di superare l’impasse, senza mai ammettere che il blocco è causato dagli stessi proponenti.

In questo senso ribadiamo il nostro no secco a qualunque ipotesi di Omnibus 2, utile solo per scavalcare le sempre più severe bocciature che arrivano dalla Consulta

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